mercoledì 28 dicembre 2011

Happy Things!!!


sabato 3 dicembre 2011

gnocco fritto politically correct





Qualcuno ha detto gnocco fritto?

 Ah si gia' ero io... ma avrei potuto dire crescentine se fossi stata bolognese o pinzino venendo da Ferrara o torta fritta passando per Parma o ancora pizza fritta passando per Roma e arrivando a Napoli.
 Per non parlare poi delle parentele con il panzerotto campano/pugliese.

Tenendo da parte le parentele che trovo per altro rappresentative del nostro complesso Paese, la tentazione di prepararli e' stata troppo forte. Adore le fritture ben fatte, sono  il mio gilty pleasure e quindi ogni tanto a dispetto degli agguerriti salutisti mi abbandono al piacere.

Tuttavia sono scesa a qualche o, forse considerevole, compromesso con la ricetta originale. Infatti,
comparando una serie di net-fonti, tutte erano piu' meno concordi sull'uso dello strutto.

Ora non voglio assolutamente mettere in dubbio validita' dell'ingrediente e il genuino sapore che dona al cibo ma devo ammettere che non ho mai avuto modo di usarlo.

A casa mia, da brava "terroncella" la parola strutto era praticamente bandita in cucina e a malapena il burro trovava posto nel nostro frigo.

Ora sono orgogliosa di annunciarvi che l'emancipazione familiare ha determinato una maggiore conoscenza del burro e un certo rispetto per questo ingrediente ma quando mi approccio ad una confezione di lardo, per altro facile da trovare in terra angla...beh ancora ho qualche remora.

Ma mai dire mai in cucina ...e poi in effetti che Gatta sarei??!!!

Cmq vi presento orgogliosa la versione light...ahahah! si fa per dire!... di questa specialita' regionale che, per evitare che appaia troppo salutare, ho associato con delle profumatissime fette di coppa lombarda ma che sarebbe stata perfetta accompagnata da salumi misti e quella deliziosa certosa che mi sono fatta fuori in 24 ore nette!

Ingredienti
per 4 o piu' persone

450 g di farina 00
7 g di lievito di birra liofilizzato = a 23 g di lievito di birra fresco.
2 cucchiai di olio d'oliva
olio di semi per friggere
2 cucchiaini di zucchero
una manciata di sale


Porre la farina in una insalatiera possibilmente di platica, aggiungere il lievito liofilizzato che non necessita di essere disciolto in acqua. Poi aggiungere due cucchiaini di zucchero e un cucchiaio di olio di oliva.

Comnciare ad impastare il tutto aggiungendo dell'acqua appena tiepida nella quantita' necessaria per formare una pasta mordida ed elastica.

Lasciare lievitare la pasta per almeno un paio di ore.
Quando l'impasto sara' almeno raddoppiato di volume creare dei panetti e praticare un'incisione a forma di X su ognuno  e lasciarli lievitare per un'altra mezzora.

Infine stendete la pasta creando una sfoglia di un paio di centimetri di spessore. Poi con un coltello affilato o un taglia pasta tagliare la sfoglia in rombi.

Immergeteli nell'olio bollente, fateli friggere su entrambe i lati e irrorate, con l'aiuto di un cucchiaio, il lato che gonfiandosi non sara' immerso nell' olio, per mantenere uniforme la temperatura di frittura.

Quando saranno dorati su entrambe i lati poneteli ad asciugare su un foglio di carta assorbente.
Serviteli caldi... che sono divini!

  











































venerdì 2 dicembre 2011

Divagazioni geo-golose


 La mia esperienza della vita al nord Italia si limitava ad una gita scolastica a Milano e Verbania da far risalire alla notte dei tempi e che mi aveva lasciato il vago ricordo di una città futirista/istica e di una pace dai colori tenui sulle sponde di un grande lago.

Quindi la mia gita nella pianura Padana, precisamente a Pavia, in quella che sembrerebbe essere la provincia più estesa d'Italia, è stata un'assoluta sorpresa.

Non posso dire che qualche stereotipo non sia stato confermato, del tipo:" Nebbia fittissima in Val Padana !!" Roba che per un paio di ore mi ha fatto essere decisamente soddisfatta del clima londinese!

A parte le mie preoccupazioni metereologiche, il paesaggio ai miei occhi è apparso decisamente inusuale e surreale cosa che ha aggiunto fascino al  fine settimana "fuori isola".

Ma a completare la lista degli ingredienti del weekend devo citare un paio di persone, posti e cosine mangereccie. 
Prima di tutto ho fatto una bella scorpaccita di affetto, rivedendo, dopo tempo, degli amici speciali, poi ho saziato i miei occhi con i prodigi artistico-architettonici della Certosa di Pavia e infine ...ma solo per creare un po' suspance! OMG!!! Quante cose buone ho assagiato!

Tappa del mio tour turistico gastronomico, assolutamente da consigliare: le Cascine Orsine, posto di una quiete e genuinità di cui sentivo un bisogno fisico, fornito di shop interno con vendita di prodotti dell'agricultura e dell'allevamento biodinamico. 
Non sto qui a spiegarvi questa questione del biodinamismo perchè il loro sito riesce meglio nell'intento ma posso assicurarvi che, dopo aver assaggiato le mozzarelle, la crescenza ed un tomino delicatissimo, simile ad una robiola  ho promosso a pieni voti il loro metodo...qualunque esso sia!!!



Poi, visto che c'ero ho portato a casa un pacco di farro decorticato e avrei comprato anche il loro riso Baldo  se non lo avessi comprato 2 kg di Carnaroli dai monaci della Certosa di Pavia.

Inoltre non mi sono fatta mancare un tagliere di salumi misti tipici della zona (salame di Varzi, salame d'oca etc.) e uno gnocco fritto accompagnato da - un qualcosa come un'etto - di lardo d'Arnad (vabbè con questa cosina ci spostiamo un po' più a Nord) e miele.

Dopo questa overdose di salumi, ottimi vini, un po' mossi come si dice da quelle parti, abbiamo riempito la valigia di souvenir magerecci e... udite udite... acquistato anche un' affettatrice portatile!!! 

Non sia mai che in viaggio devi affettare una spalletta di prosciutto!

Vabbè ammetto che ho peccato ma come non cadere in tentazione?!!!