martedì 24 febbraio 2009

Questa non è una frittata!!!


Il mio amore per la cucina etnica non è stato proprio quello che si definisce un colpo di fulmine. All'inizio alquanto convenzionale di un cinese di provincia, per niente apprezzato dal mio palato, che ha sempre avuto velleità, è seguito il mio incontro con la cucina spagnola e con Bea ai fornelli.
La nostra coinquilina cantabrica, ci ha infinocchiati ben bene con la storia della sua leggendaria sangria (la prima della sua vita) e della tortilla de patatas. Mi soffermerei sul momento della preparazione della Tortilla che ricordo come un rito iniziatico. L'atto di pelare le patate rigorosamente al coltello è una prova che sa di macismo! Giovani e baldi spagnoli ne fanno il loro vanto. Mentre alle cipolle possono pensare anche le donzelle indifese (beffardo destino che ci vede sempre versare lacrime amare!!!).
Quando gli ingredienti sono tagliati ad arte, si versa il prezioso olio d' oliva nella padella (dovendo accontentarsi di quello italiano che a detta degli spagnoli è un ripiego!!!) e si friggono i tocchetti di patate e cipolle. Appena dorati, i nostri ingredienti vanno scolati, salati ed aggiunti alle uova strapazzate. Il composto verrà di nuovo versato in una padella profonda e cotto a fiamma dolce.
Miracolo dell'incontro tra i popoli e le loro culture, ho gustato una squisita tortill.....FRITTATA!!!!!!
Si proprio così! Tanta reverenziale attenzione alle fasi di preparazione di una semplicissima ed erta frittataaaaa! Tutto il mondo è paese e a proposito di paese alla mia versione di Tortilla aggiungo un ingrediente proveniente da un ridente paese Laziale ... semi di finocchietto selvatico di Tolfa. Uno scambio culturale veramente gustoso!!!

PS. A parte gli scherzi quello che differenzia una tortilla da una frittato è lo spessore dato dal rapporto tra gli ingredienti. Patate e cipolle devono essere pittosto abbondanti rispetto alle uova.
Io ho usato 4 belle patate, 1 cipolla per due uova.

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