giovedì 23 agosto 2007
Da qualche parte si dovrà pur cominciare...
Ed io comincerei da qui... Fine Agosto. Per dare un'aggiustatina alla retorica e al luogo comune... Roma è ancora deserta... Forse più che a Ferragosto!
Ma noi, mi riferisco ad una ancora per poco impegata ministeriale e il suo compagno addetto check-in, decidiamo di far finta che è sabato e di uscire per una pizza.
Direzione Margarì. L'aspettativa era quella di una seratina tranquilla davanti ad una buona pizza napoletana D.O.C. e magari qualche zeppoilna ma aimhè: "chiuso per ferie". Per inciso, sarò sfortunata ma non è la prima volta che mi succede!
Insomma, ripieghiamo, dopo essere passati anche Da Domenico, (anche lui chiuso), su il Ristorante Dall'oste (Via del Pigneto, 154/156 Roma). Devo ammettere che quando esco con un'idea ben precisa del tipo di serata culinaria che desidero, i cambiamenti di programma e le improvvisazioni non mi entusiasmano ma dopotutto " provar" non nuoce.
Ci sistemano in un angolo del locale. Guardiamo il menù che svela le diverse anime del posto (forse troppe): pizzeria, bisteccheria (carne argentina, danese, etc.) e infine piatti del giorno a base di pesce.
Rimango fissa sul mio proposito: "seratina in pizzeria" e ordino, prima di tutto un fiore di zucca (questo gesto è per me a metà tra la prova del 9 e un rito propiziatore), birra e infine pizza capricciosa (che c'è un po' di tutto!).
La prima delusione della serata: arriva il mio fiore, un tantino troppo brunito, non certo sinonimo di frittura salutare! Procedo ma... il cuore era ancora congelato... NOOOOOO! Si scusano, ovviamente, e dopo qualche minuto ecco il secondo fiore. Veramente troppo brunito e grondante di olio!!!!! Dopo questo presaggio infausto l'analisi della pizza di dimensioni giganti ma di spessore inesistente è stata impietosa. Una capricciosa, con una crisi d'identità (in realtà averebbe tanto voluto essere una rossa con funghi se non fosse stato per quella fettina raminga di prosciutto e il carciofino solitario) per non parlare della pizza patate e mozzarella con patate dell'arrosto prestate alla pizza, aglio compreso...
Insomma una serie di buccie di banana, di rovinose scivolate e la ricorrente riflessione: Abbiamo veramente bisogno dell'ennesimo ristorante - pizzeria che non ti lascia nulla se non una gran sete e un portafogli più vuoto?
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